I martedì della Direzione 16/01/2021

I martedì del Consiglio di Direzione e la comunità bertoniana 

(Ordine del giorno: Parte prima (gestione del quotidiano con uno sguardo verso il futuro) – 1. Pianificazione anno scolastico 2021-2022 (materie disciplinari, corso digitale di Educazione Civica, STEAM, verso una scelta consapevole degli studi universitari) – 2. Student(s) Lab: promuovere il protagonismo “culturale” degli studenti (creazione di  un nuovo spazio istituzionale di creatività per tutti gli studenti di ogni ordine e grado). (Parte seconda (formazione) – 5. Rassegna stampa: aggiornamento permanente della comunità bertoniana).

Non credo che tra lo scienziato e il poeta autentici ci sia una differenza d’animo. Lo stupore, la chiaroveggenza e in fondo quel tremare dinanzi al mistero sono di entrambi. Diverso è il metodo, la strada è la medesima. 

(Davide Rondoni)

  • La gloria di colui che tutto move di Gianni Zanarini (Fiabe esatte.Immagini poetiche della scienza, Doppiavoce, Napoli, 2020, 45-57);

La cultura di Dante è una relazione viva e feconda tra discipline e prospettive diverse: filosofia, teologia, scienze della natura, poesia si intrecciano nei suoi scritti e, soprattutto, nella Commedia. Il Sommo Poeta gode della rinascita culturale del continente europeo che, grazie alla mediazione di quel mondo arabo a cui anche  Federico II di Svevia  apre le porte della sua corte a Palermo, intercetta nuovamente la  cultura scientifica dell’antica Grecia, dell’India, della Cina e dell’Egitto.

Aristotele sarà il grande maestro a cui Dante attingerà e la cui visione del mondo farà sua.

La teologia e la scienza cominceranno a fare i conti con le proprie certezze credute fino ad allora inossidabili e nell’attesa della definizione della  Doppia Verità, che costerà comunque a Galileo l’abiura e la condanna al silenzio sulla teoria eliocentrica, Tommaso d’Aquino porterà a compimento il progetto di una teologia rielaborata per mezzo della ragione: la Summa theologiae, completata nel 1273, è infatti il risultato del più grande sforzo che sia mai stato compiuto per elaborare la conciliazione tra teologia e ragione scientifica.

Zanarini ricorda, dunque, che Dante completa la sua conoscenza del mondo attingendo all’antichità, all’alto Medioevo, alla cultura islamica, ai suoi contemporanei, come Brunetto Latini. E concepisce il desiderio di far partecipi del suo sapere anche tutti quelli che, diversamente da lui, non hanno potuto soddisfare la loro naturale aspirazione alla conoscenza e nemmeno comprendono il latino, la lingua che affratella i sapienti. Egli elabora così un grandioso progetto enciclopedico in quattordici Trattati da scrivere in volgare. Si intitolerà Convivio, per indicare che si tratta di un invito ad assaporare il pane della conoscenza. Sarà però nella Commedia Dante porterà a compimento il suo grande sogno: l’immenso amore per la conoscenza lo spingerà a fare della scienza stessa il contenuto della sua poesia.

È da qui che Zanarini prende per mano il lettore e lo conduce tra i sentieri della più intrigante poesia scientifica che sia mai stata scritta.

  • La poesia della scienza di Gianni Zanarini (Fiabe esatte.Immagini poetiche della scienza, Doppiavoce, Napoli, 2020, 11-15);

Fin dall’antichità, la poesia incontra la scienza. I poeti cantano le immagini del mondo create da que­sta grandiosa invenzione culturale, la sua tensione verso la verità, la passione che accompagna e so­stiene la ricerca. Ma pongono anche domande alla scienza: la interrogano sul senso di questa incessan­te ricerca, sulla sua ambizione di avvicinarsi sempre più alla verità del mondo, sulla sua importanza per l’umanità. E danno poetiche risposte, aprono pro­spettive, suscitano nuovi pensieri.

È questo l’incipit del saggio in questione ed è un viaggio a ritroso quello che compie Zanarini rileggendo pensieri e opere di poeti e scrittori imbevuti di filosofia. Da Lucrezio a Leopardi passando per Dante, da  Queneau a Rodari senza dimenticare  Enzensberger o la Szymborska: uomini e donne che scrutano il cielo, scendono fino negli anfratti più reconditi dell’anima per affidare le loro domande, e forse le  risposte, al volo dei versi.

E l’espressione Fiabe esatte, scelta come titolo del volume, è tratta da proprio da una poesia di Hans Magnus Enzensberger. Questo splendido ossimoro fonde insieme due aspetti centrali della scienza: il fascino del progetto di conoscere il mondo e il rigore della sua struttura logica e matematica.

Buona lettura e arrivederci a martedì prossimo.

                                                                             

                                      don Pasquale Cavallo

                   Fratel Adriano Baldo

prof. Gabriele Ragogna

prof.ssa Antonella De Bortoli

                                                                                 prof. Max Fassetta 

                                                                                 prof.ssa Giovanna Zanella

                                                                                 prof.ssa Maria Simonini