Buone Vacanze!

Gentili famiglie, studentesse/studenti, docenti, e personale di servizio, 

siamo giunti grazie a Dio, alla fine dell’anno scolastico 2020-2021,  un po’ stanchi, ma contenti.

Abbiamo lavorato tutti, ognuno nel proprio campo, con intensità e generosità in un tempo  complesso e inedito per tutti, tempo che ha messo a dura prova le nostre esistenze individuali e sociali.

Un grazie a voi genitori tutti per aver accompagnato i vostri figlie/figli con pazienza nel tempo di “scuola a distanza”, scuola inedita, scuola nuova per tempi nuovi come quelli che stiamo ancora vivendo.

Un grazie a voi docenti tutti che con spirito di dedizione piena, sacra ed eroica, avete offerto ai  nostri ragazzi/ragazze  i contenuti disciplinari, con competenza e fedeltà, anche a distanza.

Un grazie  a voi studenti, che nella stragrande maggioranza, avete seguito le lezioni a distanza e in presenza, con impegno e profitto.

Un grazie voi tutti,  donne e uomini, che nel servizio scolastico quotidiano e silenzioso rendete accogliente ed efficiente il nostro Istituto.

Un ultimo grazie a tutti coloro che hanno condiviso e condividono lo spirito innovativo e rigenerativo della nostra scuola sia nell’educazione, sia nell’insegnamento-apprendimento con i nuovi contenuti, i nuovi metodi, i nuovi strumenti adatti per i tempi nuovi, per ragazze/ragazzi nuovi, nel solco dell’insegnamento  sull’educazione e sulla scuola dell’ex prof. di letteratura e psicologia Bergoglio e ora Papa Francesco. 

A tutti voi auguriamo un tempo di serenità e di pace: un tempo di rigenerazione: corporale, psicologica e spirituale.

Buone vacanze!

Invitiamo voi adulti a dialogare insieme ai vostri figli anche sui contenuti del testo qui accluso.

 

Carissimi,

genitori, figlie/figli, docenti e personale finalmente stanno arrivando le sospirate vacanze con la voglia spasmodica di libertà di movimento, di incontri, di viaggi, di….

Ma dovunque andremo, porteremo sempre noi stessi. Il nostro io è sempre con noi come scrisse l’ebreo, cittadino romano e cristiano, Paolo di Tarso: dovunque vado porto sempre tutto me stesso. 

In vacanza andiamo con tutto noi stessi, sempre e dovunque. Non ci possiamo liberare di noi stessi, se non alienandoci,  cioé diventare altro/altri da chi siamo realmente e veramente. Tuttavia, anche l’io inseparabile può fare vacanza, se lo vogliamo.

La parola vacanza deriva dal latino vacuum, vuoto. 

Fare vacanza vuol dire creare vuoto, cioé fare spazio,  cioè liberarsi da tutto ciò che  ci opprime, ci crea ansia, ci procura dolore e sofferenza, ci pesa nell’animo, da tutto ciò che rallenta ed appesantisce la passione per vita ricevuta.

Il fare vuoto dentro di noi  non è consegnarci al nulla, al nichilismo, ma metterci in azione per divenire sempre più umani, abbarbicandoci alle nostre radici culturali, valoriali,  sociali, spirituali. 

Fare vuoto, cioè creare spazio per la maturazione di una consapevolezza creaturale permanente. 

Siamo creature e creature “donate”, creature “accolte” dalla madre terra, accolte dai nostri genitori, dai parenti, dagli amici… e, una volta  cresciuti, viviamo, ancora e sempre di accoglienza, da parte di nuovi  amici e, per voi giovani da quella persona che vi accoglierà nella sua vita, nel suo cuore per divenire a vostra volta  generatori e donatori di vita.

L’autoconsapevolezza di essere creature, cioè generati da altri, ci dice che  all’inizio della nostra esistenza non c’è l’io, ma un Tu che ci ha voluti, ci ha chiamati alla vita per divenire un NOI, una compagnia di fratelli e sorelle senza escludere nessuno.

Fare spazio: vuol dire divenire persone vere, “depotenziandoci” dal narcisismo individualistico e dal prometeismo culturale, sfruttatore della terra e schiavizzatore delle Persone; vuol dire:  deporre quell’alterigia e quell’orgoglio di crederci padroni della terra e della vita, per vivere, nella semplicità e sobrietà sapiente, nell’ “umiltà”, cioé come esseri provenienti dalla terra e aspiranti di un cielo infinito. 

Fare vacanza  è fare spazio alla meraviglia e allo stupore della vita, alla gioia di vivere insieme, sognando, desiderando, operando il Bene, per noi e per tutti.

Fare vacanza è fare festa, dare spazio al canto e alla danza di una  vita bella, buona, giusta, vera, fraterna, conviviale e solidale: alla vita in compagnia con  gli altri e per gli altri, non solo interconnessi, ma in comunione fraterna, come figli e figlie della stessa famiglia umana.

Vogliamo augurarci  reciprocamente di  vivere bene queste nostre vacanze.

Facciamo spazio accogliente:

–  al nostro io profondo, quello  reale, quello vero, lontano da ogni fascinosa illusione e alterazione;  

–  al nostro io affamato e assetato di gioia, di amore, di verità, di bellezza, di bontà, di cura; 

–  al nostro io interpellante con le sue domande fondamentali (Chi sono? Da dove vengo? Dove sono diretto?…) che attendono da ciascuno di  noi una risposta  ineludibile e consapevole in ogni momento del nostro cammino di vita.

– all’io della nostra “selva oscura” (della tristezza, dello scoraggiamento, della disistima…) che geme dentro di noi in cerca di un approdo  luminoso e appagante. 

A tutti un buon reset del nostro “io”, il nostro hard disk vitale, per vedere le lucenti stelle della fiducia accogliente dell’oggi e del futuro eveniente, con le loro luci e ombre, e della speranza creativa di una nuova prossimità sempre più umana e solidale.

 

La comunità religiosa